Ecco perché il self-care non è un atto egoistico e come fare

Ero un po’ stufa di leggere e sentire parlare di self-care. Mi sembrava un concetto superficiale, mettendo se stessi davanti a tutto concentrandosi sul stare bene con se stessi, staccarsi dalla vita quotidiana frenetica per farsi massaggiare, mangiare tanta frutta e verdura, rilassarsi, curarsi il viso per coprire i segni della vecchiaia e così via…

Invece, secondo questo articolo non dobbiamo intendere il self-care come indulgenza o essere egoisti. Self-care significa prendersi cura di noi stessi per poter essere sani e sentirsi bene, avere energia e voglia di occuparci del nostro lavoro, aiutare e assistere le persone intorno a noi e vivere pienamente la vita.

Nel libro “Intuitive Eating”, che si focalizza sul miglioramento del proprio rapporto con il cibo, ho trovato diversi esempi di come il self-care, se inserito in un quadro più generale, diventa un vero atto d’amore non soltanto verso se stessi ma anche verso gli altri.

Ora forse pensi: “Ma che cosa c’entra esattamente il mangiare con il self-care e come può manifestarsi questo come un atto altruista?”

Cerco di spiegartelo con un esempio personale: il mio rapporto con la Nutella che mi piace tanto, tanto. Per praticare davvero il self-care devo volere sufficientemente bene al mio corpo per poter capire quando lo stomaco mi dice di smettere di mangiare Nutella piuttosto che continuare perché il palato ne vorrebbe ancora. Se invece ignoro questi segnali e continuo a mangiare fino a stare male non potrò godermi il pasto seguente con la mia famiglia e tutti ne soffriamo. Questo è un esempio banale ma illustra bene il motivo perché il self-care va praticato per poter occuparsi degli altri.

Il self-care richiede prima di tutto di portare l’attenzione verso te stessa. Fai regolarmente mente locale e chiediti come stai e di cosa ha bisogno non solo il tuo corpo, ma anche la tua mente e il tuo spirito. Per vivere una vita più serena bisogna “nutrirsi” in più sensi.

Qui trovi il blog al quale ci siamo ispirati per darti qualche idea su come praticare il self-care in questi 5 ambiti della tua vita:

• Fisico
• Sociale
• Mentale
• Spirituale
• Emozionale

Fisico

Iniziamo con il più ovvio anche se non è in realtà così semplice da mettere in pratica. Devi prenderti cura del tuo corpo ricordandoti che il corpo è strettamente connesso con la mente. Il self-care fisico riguarda quello che mangi, quante ore dormi e riposi, quanta attività fisica fai e quanto bene ti occupi dei tuoi bisogni fisici riferiti alla salute (medicine, visite dal medico ecc.).

Puoi chiederti questo:

• Dormo abbastanza?
• Mangio in modo regolare, varia e nutriente?
• Mi assumo la responsabilità per la mia salute?
• Faccio abbastanza attività fisica nella vita quotidiana?
• Ascolto prima di tutto il mio corpo o preferisco seguire consigli e regole imposte da fuori (riviste, social, amici, parenti)?

Vorrei sottolineare che soprattutto per quanto riguarda l’alimentazione e l’attività fisica non devi tralasciare il fattore soddisfazione, ossia scegli un tipo di allenamento che ti piace e che ti fa sentire bene e scegli il cibo che soddisfa sia il corpo che il palato. Devi avere pazienza nell’imparare a sentire veramente che cosa ti chiede il tuo corpo. Inoltre, devi rispettare le sue richieste. Quando, ad esempio, il tuo palato ti chiede un pezzo di torta ricca e cioccolatosa non puoi sostituirla con della frutta secca e sperare di sentirti soddisfatta.

Su questo puoi leggere di più nel nostro articolo “Che cosa significa ascoltare il proprio corpo?”

Sociale

Il lato sociale è una parte importante del self-care che io personalmente sto trascurando un po’. Ci sono sempre tante cose che vorrei fare, cerco di essere super efficiente e mi sembra che gli appuntamenti con le amiche siano un lusso, un qualcosa che non porta a un risultato che mi sono data, senza scopo preciso. E bene sì, devo assolutamente abbandonare questa mentalità.

I rapporti stretti sono di grande valore per il nostro benessere. Perciò, se sei come me, sarebbe meglio prenderti tempo ed energia per coltivare e mantenere le tue relazioni sociali.

Chiediti ad esempio:

• Quanto spesso mi vedo di persona con i miei amici?
• Che cosa faccio per curare le relazioni con amici e parenti?

Se ti piace ottimizzare il tuo tempo (come piace a me) puoi considerare la possibilità di fare uno sport o anche soltanto una camminata insieme a un’amica. Secondo me la conversazione scorre anche più facilmente quando siamo occupate in qualche attività.

Mentale

Il modo in cui pensi e in cui le cose che occupano la tua mente hanno un effetto significativo sul tuo benessere psicologico.

Self-compassion è un altro concetto americano molto utile per instaurare un rapporto positivo con te stessa. Devi volerti bene e parlare bene a te stessa, cioè coltivare un dialogo interno che sia sano e che ti sostiene. Puoi leggere di più nel nostro blog post “Come sviluppare un’immagine corporea positiva.”

Self-care mentale comprende inoltre attività che ti aiutano a mantenere il tuo cervello in forma come, ad esempio:

• Leggere un romanzo che ti ispira e nutre il tuo cervello
• Fare un puzzle
• Fare le parole crociate
• Studiare
• Imparare qualcosa di nuovo, anche un’attività fisica come il Pilates

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Spirituale

Nutrire il proprio spirito non deve per forza coinvolgere una religione. Può essere qualsiasi cosa che ti aiuta a trovare un significato, comprensione o connessione con l’universo. Secondo questa fonte avere uno scopo nella vita o sentirsi parte di una cosa più grande è associato a un minore livello di mortalità.

Ecco alcune idee per coltivare la propria spiritualità:

• Camminare nella natura
• Meditare
• Guardare un tramonto
• Ascoltare musica piacevole

Emozionale

Infine, è fondamentale essere capaci di confrontare ed elaborare emozioni come rabbia, ansia e tristezza in modo sereno. In tanti cerchiamo di contrastare emozioni difficili con cibo, alcool, sigarette ecc. Naturalmente sarebbe una grande azione di self-care emozionale se riuscissimo a sostituire queste abitudini controproduttive con attività che aiutano prima di tutto a riconoscere e poi ad accettare le nostre emozioni e sentimenti.

Potresti parlare delle tue emozioni con un parente o un buon amico, oppure prenderti il tempo per delle attività che ti aiutano a calmare la mente e abbracciare le emozioni invece di ignorarle, come succede spesso nella nostra vita frenetica. Anche un animale domestico può avere un effetto positivo per affrontare le emotività.

Considera anche queste domande:

• Ho dei metodi sani per elaborare le mie emozioni?
• Mi prendo il tempo per attività che mi fanno rilassare, riflettere e ricaricare?
• Chiedo un abbraccio se ne ho bisogno?
• Ho un amico o un parente a cui posso parlarne?

In conclusione, ho capito (e spero di aver trasmesso questo messaggio anche a te) che il self-care non è un concetto limitato a te stessa.

Inoltre, il self-care è un cerchio che si chiude, come nel mio esempio banale con la Nutella: come atto di self-care smetto di mangiare la Nutella quando sono soddisfatta, così posso affrontare serenamente il prossimo pasto in famiglia, e che in sé è già un atto di self-care che mi aiuta ad avere un rapporto sereno con la Nutella.

Bisogna dire che proprio il rapporto con il cibo solitamente è molto più complesso del mio esempio qui sopra, e per approfondire questo argomento esistono migliaia di libri. Possiamo consigliartene uno tra tutti: “Intuitive Eating” di Evelyn Tribole e Elyse Resch e il nostro blog post “No alla dieta, sì al movimento.”

Quindi, per questo articolo ci limitiamo a riassumere in breve che dobbiamo trattarci bene per poter interagire al meglio con il mondo intorno a noi.

E tu, cosa fai per trattarti bene? Ci farebbe piacere se volessi condividere la tua esperienza nel nostro gruppo Facebook “La LiveFlow Comunity.”