Self-compassion nel movimento; come fare e perché è importante?

Liveflow| 14 ottobre 2022
Self-compassion nel movimento; come fare e perché è importante?

Insegno Pilates anche qui, nel “mio” paese in montagna, e all’inizio di ottobre abbiamo iniziato la nuova stagione. I “miei” cari praticanti non sono stati fermi durante l’estate, ma nessuno di loro ha fatto Pilates e giustamente si sono sentiti abbastanza rigidi e doloranti facendo movimenti ai quali i loro corpi non erano più abituati. La parte interessante erano le lamentele e le frustrazioni, tutte dirette al loro fisico che non era d’accordo con il fare quello che volevano loro.

A questo punto gli ho parlato di compassione – ma a loro veniva in mente la chiesa e non sono riuscita a spiegarmi bene. 

Ecco come viene definita la compassione su questo blog:

“La compassione, o compassion, è l’attitudine volontaria che promuove il riconoscimento del dolore, di ogni forma di sofferenza, personale o altrui, accogliendo in modo gentile, non giudicante, non finalizzato alla sua risoluzione quanto piuttosto a validare la nostra natura umana condivisa.” 

In breve: essere gentili verso se stessi. 

In questo articolo ho spiegato come la compassione può aiutarci a trovare la pace con il cibo, e nello stesso modo possiamo trovare pace con il corpo e con l’allenamento, ad esempio sostituendo l’autocritica con la gentilezza. 

Ecco come:

  • Nota come parli a te stessa
  • Rispondi con gentilezza
  • Lascia stare il desiderio di perfezione
  • Sintonizzati con i desideri del tuo corpo

Nota come parli a te stessa

Che cosa dici a te stessa, al tuo fisico quando senti resistenza e difficoltà nel movimento?

  • Guarda come sono diventata rigida.
  • La pausa estiva ora la devo pagare.
  • Ma perché il mio corpo si ribella così?
  • Perché non riesco a fare quello che fanno le altre?
  • Ho sbagliato a credere che il mio corpo poteva cambiare. 

Tutti questi pensieri negativi non servono a niente. Fanno soltanto aumentare la frustrazione e lo stress. Quindi i muscoli si irrigidiscono ulteriormente e altri fattori importanti come la respirazione, la concentrazione, l’equilibrio e la centralizzazione vanno tutti in tilt diventando controproduttivi a una pratica di movimento tranquilla e serena.

Rispondi con gentilezza

Una volta consapevole degli effetti negativi del parlare e pensare in maniera critica riguardo al movimento e te stessa puoi iniziare a cambiare i commenti negativi con commenti più gentili o almeno neutrali come, ad esempio:

  • Voglio stirare e allungare i miei muscoli rigidi con pazienza e gentilezza.
  • Dopo una bella “pausa” estiva il mio corpo apprezza che lo muovo ora in maniera diversa.
  • Lascio che il mio corpo si abitui piano a movimenti ai quali non era più abituato.
  • Ascolto il mio corpo per capire di che cosa ha bisogno invece di guardare cosa fanno le altre.
  • Apprezzo il mio corpo per tutto quello che sa fare.

Lascia stare il desiderio di perfezione

Invece di forzare il tuo corpo a eseguire un certo esercizio come deve essere “fatto da manuale” o come fa la vicina, pensa al movimento come a un atto d’amore verso il tuo corpo. Dobbiamo togliere il focus dalle immagini di posizioni “perfette” e portare l’attenzione all’interno del nostro corpo.

Diventa curiosa con domande come queste: 

  • Cosa sento nel mio corpo ora?
  • Dove sento resistenza?
  • Come potrei muovermi diversamente se questo movimento non dovesse funzionare per me?
  • Che cosa cambia nella mia pratica se la affronto con compassione invece che con autocritica? 

Invece di “rimproverare” il tuo fisico per quello che non può fare, cerca di capire che cosa puoi imparare e come eventualmente cambiare un certo movimento in maniera da sentirlo bene nel corpo.

Ricordati che “movimento” significa semplicemente muovere il proprio corpo. Qualsiasi movimento va bene. 

Sintonizzati con i bisogni del tuo corpo

Diamo tanto spazio ai nostri pensieri con i quali spesso ci giudichiamo e che ci fanno staccare dalla saggezza del nostro corpo. La critica come fattore motivazionale diminuisce la nostra confidenza e aumenta la paura di sbagliare.

Il punto è che la motivazione che arriva dalla compassione ci sostiene e lascia spazio per sperimentare e sbagliare. Ci aiuta con gentilezza a rialzarci, ci spinge verso la curiosità e ci fa imparare dai nostri errori. Ritroviamo la capacità innata di ascoltare il nostro corpo e di assecondare le sue richieste.

Qui puoi prenotare una lezione di Movimento Intuitivo con me.

Tu come sei abituata a motivarti? Come parli a te stessa? Quali sono le tue esperienze?

Mi farebbe molto piacere sentirti. Mandami un’email a t.helboe@gmail.com, cerco sempre di rispondere quanto prima, ma comunque entro 48 ore.

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